Don Camillo, trasferito in un paesino di montagna, pensa con nostalgia alla sua vecchia parrocchia. Anche i suoi parrocchiani lo rimpiangono, incluso il sindaco comunista, suo rivale, che gli salver anche la vita. La costruzione di una diga dopo la rottura degli argini del Po li riunir nella lotta. Segna qualche punto di vantaggio nei confronti del precedente. La narrazione meno frammentaria, le trovate pi saporose, le bravate e gli scontri tra i 2 protagonisti pi umanamente credibili. Contrariamente al 1?, una coproduzione maggioritaria francese. Come il precedente, la sceneggiatura, curata da J. Duvivier e Ren Barjavel, deriva da Mondo piccolo: Don Camillo (1948) di Giovanni Guareschi. La voce del Cristo di Ruggero Ruggeri nell’edizione italiana, di Jean Debucourt in quella francese. Grande successo, ma inferiore al precedente. Seguito da Don Camillo e l’onorevole Peppone (1955) di C. Gallone.
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